Parigi, 02 Agosto 2016
Tempo: incerto
Lettura: Alice a testa in giù
Autore: Cristina Origone
Casa editrice: Delos digital
Giudizio: voglio urlare
Caro diario, sono sconvolta.
Sì, a causa del libro che ho appena letto,
sono sconvolta. Per tanti motivi. Ora provo a trovare una parola per
descriverlo. Perché mi verrà in mente una parola abbastanza efficiente per
descrivere cosa ho appena letto, no? O
magari, giunta alla fine di questa recensione, avrò pur trovato qualcosa!
Vediamo...
Innanzitutto si tratta di una storia che io
potrei definire pericolosa. Si, perché non è neanche una storia sola, bensì
due. Ma non solo!! Sembrano essere addirittura due persone a scrivere, non la stessa.
Sembrano due scrittrici: una a descrivere la personalità di Alice e una quella
di Mia. Alice e Mia, sì. Due storie, due realtà completamente diverse.
Pare.
Sì, pare, perché alla fine le loro due vite
arrivano ad assomigliarsi sempre di più man mano che il libro va avanti, fino ad
apparire come due rette parallele che però finiscono con l’intersecarsi. E ci
riescono. No, non stiamo stravolgendo le leggi della geometria, semplicemente
l'autrice ha fatto in modo di darci questa illusione per poi stupirci. Ma non
starò a concentrarmi su questa intersezione, perché non voglio togliervi la
sorpresa, solo vi dico... Aspettatevela. Aspettatevela perché ci sarà. Quando
parla Alice non si capisce dove finisca il racconto e dove cominci il suo
discorso diretto, un modo di scrivere credo quasi GENIALE che vuole creare
confusione nel lettore, la stessa confusione che Alice ha nella sua testa.
Possiamo percepirla e viverla in prima persona. Alice costringe il lettore ad
una concentrazione maggiore rispetto ai momenti di Mia, perché bisogna stare
molto attenti a dove appunto inizia il discorso diretto o il suo pensiero. È
una lettura frenetica, agitata, nervosa, proprio come lei. Mentre quando arrivavano
i momenti di Mia respiravo. Lì tutto è
più delineato. Mia sembra davvero più ordinata mentalmente rispetto ad Alice e
racconta la sua storia, la gravidanza indesiderata e poi voluta disperatamente,
i suoi pensieri che diventano quasi realtà a volte, una realtà illusoria che
non la aiuterà a vivere meglio, anzi... La porterà quasi alla pazzia. Anzi, toglierei
il quasi. Ho trovato la storia di Mia tra l'altro più interessante rispetto a
quella di Alice, diciamo che preferivo quei momenti. Alice sembra pazza ma non
lo è. Mia sembra sana di mente ma non lo è.
È altalenante, riesce sempre a tenere
sveglia la concentrazione e l'attenzione, c'è un campanello di allarme in ogni
riga, non un momento morto, ogni parola sembra ESSENZIALE per non perdere
completamente il filo del discorso. Non puoi perdere una sola congiunzione, che
sarebbe fatale. Senti davvero una pistola puntata alla tempia mentre leggi...
Caro diario, ti costringe ad arrivare alla
fine il più presto possibile, perché hai anche il terrore di perdere qualcosa
se dovessi chiudere il libro, di perdere la frenesia che questa lettura ti dà.
Comunque non puoi chiuderlo questo libro, non puoi anche solo per la curiosità
che ti mangia dentro, perché tu SAI che c'è qualcosa di più, lo sai. Lo sai che
non può essere tutto scritto a caso, sai che qualcosa che unisce le due storie
ci deve essere e che ci sarà, prima o poi. Fino a che non arriva anche il
dubbio che ti sussurra nell'orecchio "no, sono davvero due rette
parallele". Non dirò di più, io non voglio dire nulla della storia, voglio
che le persone prendano questo libro e che lo leggano con la stessa passione
con cui l'ho letto io, voglio che la sorpresa rimanga nel lettore, voglio che
la passione che mi ha presa ad ogni riga prenda qualsiasi altro lettore.
Bipolare, ecco la parola. Una storia
bipolare.
Non perdertela, per respirare c'è tempo,
prima finisci di leggere, ne vale davvero la pena.
Angela
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DOVE ACQUISTARE : Alice a testa in giù
Grazie per la bella recensione! Complimenti a tutti voi per il vostro blog e per la passione con cui scrivete le recensioni.:)
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